“Basta farsi un giro a Berlino, a Postdamer Platz, o entrare nel museo ebraico della città per capire che l’Olocausto non viene raccontato dagli ebrei rimasti o dagli americani: viene raccontato dai carnefici che sanno perfettamente cosa hanno fatto, in una profonda coscienza di popolo. E’ assolutamente certo che in Germania ancora qualcuno lo neghi. O pensi con rimpianto al nazismo. Questo non toglie che i tedeschi, semplicemente: sanno, ricordano.”
Milanese, nato negli anni ’50 (nel 1956 per la precisione), sposato con Barbara, una figlia. Da sempre mi sono occupato di pubblicità, marketing e comunicazione, negli ultimi 10 anni come formatore e consulente su progetti di comunicazione digitale e di digital transformation.
Appassionato di Jazz, Musica e Lettura. Il viaggio, come esperienza reale e metaforica, è da sempre stato una componente essenziale della mia personalità e una mia grande passione.
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