Ultima giornata a Città del Messico

Ultime ore a Città del Messico, sabato, prima di imbarcarci alle 20.30 per Milano.

Giornata bella e intensa.

Siamo riusciti a vedere i murales di Riveira e Siqueiros che avevamo perso all’andata.

Prima al Palacio Nacional dove Riveira ha ricostruito, in un ciclo di affreschi, la storia del Messico, dalle popolazioni originarie alla conquista dell’indipendenza.
Più che la rappresentazione agiografica di quest’ultima, belle e interessanti le ricostruzioni della vita delle popolazioni Atzeche e del periodo precedente l’invasione spagnola.

Poi, al Palazzo delle Belle Arti.
Bellissimo esempio di Art Deco, intatto in ogni dettaglio (il lettering delle scritte sulle porte dei bagni, per un graphic designer, può valere l’intera visita).
Tra i murales, il rifacimento, da parte di Riveira, di quello prima commissionato per la sede RCA nel Rockfeller Center di New York e poi rifiutato per il contenuto decisamente anticapitalistico. Esplicito in ogni riferimento e contenuto: Lenin, Marx, Engels, Trotsky, lotte operaie, rivoluzione messicana. Comunque interessante per la capacità di tenere insieme tutto questo (e molto altro) con la dimensione artistica.
Affascinanti invece, per l’impatto visivo e la forza simbolica, i murales di Siqueiros.

Nello stesso palazzo abbiamo poi visitato due mostre, organizzate con il MOMA di New York.
Una prima sul Simbolismo Grafico di Edward Munch. Poche opere, molto interessanti.
La seconda, molto estesa, sull’Impatto della grafica sull’Espressionismo Tedesco. Bella, con un’esposizione perfetta delle opere, tra le quali un olio di Kandinsky che valeva tutta la visita.
La cosa che più ci ha colpiti, la quantità di giovani presenti, ma soprattutto la qualità della loro presenza. Classi con insegnanti, ragazzi e ragazze che prendevano appunti, schizzi delle opere, foto, non nel solito modo compulsivo da iPhone addicted.
Raramente visto (forse mai) nelle mie frequentazioni di mostre e musei.

Tra le altre cose, impressioni e commenti in ordine sparso.

La visita del Templo Mayor, i resti del più importante tempio atzeco, che si stanno via via ancora scoprendo e al museo annesso, con la quale avevamo iniziato la giornata.
Interessanti la qualità e l’unicità dei reperti provenienti dal sito archeologico e la cura dell’allestimento.

La quantità di gente, traffico e rumore in giro per le strade.

La preparazione di addobbi e decorazioni nella Plaza de Constitucìon per la Festa dell’Indipendenza il 15 settembre.

Sempre nella Plaza de Constitucìon, il Festival por la Democracia, Dignidad e Libertad de Mexico con stand di libri (affollatissimi), dibattiti, comizi, concerti. Molto Festival dell’Unità anni ’70.

Uomini e donne che in costumi Atzechi, con il corpo e il volto dipinti, propongono riti magici contro il malocchio, tra erbe, fumi di incenso, danze e tamburi. Molto seguiti e frequentati dai messicani nell’area dello Zócalo, alle spalle della cattedrale.

Per una giornata (scarsa) mi sembra che basti.

Festival in Plaza de Constitucìon
Festival in Plaza de Constitucìon
El Barco de Papel
El Barco de Papel
Riti magici
Riti magici
Il trucco
Il trucco

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